Pianta le tue radici!

Pare sia nel mio destino, il non avere mai pace in un luogo fisico fisso dove poter stare.

Ne avevo già parlato anche qui, dove ti consiglio di andare a dare un’occhiata per trovare altri spunti interessanti per il tuo percorso.

Una persona, due estati fa, mi disse che il motivo di tutti i traslochi che ho affrontato nella mia vita era di farmi acquisire consapevolezza di una cosa in particolare: sono io la mia casa.

Quella frase l’ho scolpita nel petto, ogni tanto me ne ricordo, ogni tanto no.gray rocks across tree

Ogni volta, chiudere negli scatoloni i miei oggetti personali, i vestiti, i libri e trasportare tutto in un nuovo ambiente mi riapre delle ferite che pian piano guariscono con sempre più consapevolezza e in tempi sempre più brevi. Ma che sono lì presenti come promemoria e a volte si fanno sentire più prepotentemente di altre.

Fa paura la resistenza al nuovo, quell’aprirsi a una nuova zona che si spera sarà di comfort.
Qualcosa però è cambiato.

Ho dovuto perdere tutto per avere un posto dove finalmente piantare le mie radici.

E così è stato, tutto è compiuto.

Davanti alla porta di quella che finalmente chiamo casa, ho messo una grande radice di ulivo.

L’ulivo, che nacque direttamente dalla lancia di Atena. L’ulivo, che nel becco di una colomba fece sapere a Noè che cielo e terra si erano riappacificati dopo il tremendo diluvio.

Ho chiesto una radice di questi ulivi in regalo a un amico che li sta espiantando, con grande dolore, dai suoi terreni.

Gli ho chiesto che me ne portasse una in regalo, affinché fosse di buon auspicio.

 Affinchè le mie radici potessero essere tenaci allo stesso modo.

Quando me l’ha portata, sono rimasta senza fiato, sembrava un piccolo drago. È a guardia

 della mia porta.

Forte, robusta, contorta.
Piantare le proprie radici da qualche parte può essere un bisogno dell’anima di alcune

le mie radici

 persone, al contrario di altre che sentono di dover fluire e spostarsi continuamente.

Va bene così, ognuno va incontro alla Vita come meglio sente.

In ogni caso, radicarsi, anche se per poco tempo, può essere utile a chi manca di concretezza.

E’ importante prendersi cura del primo chakra: Quando l’energia del chakra della radice scorre senza intoppi, ti senti coi piedi per terra, ma libero come un uccello.

Il chakra della radice è associato proprio alle radici e alla stabilità. E’ collegato all’istinto di sopravvivenza, al bisogno di sicurezza e protezione e ai nostri bisogni di base, come il cibo; così come anche i bisogni emozionali, come l’appartenenza alla famiglia, alle credenze e ai valori.

Un essere umano stabile, con dei valori e sicuro di sé avrà un chakra della radice in equilibrio. I bisogni fin qui descritti sono soddisfatti.

Se invece questi bisogni non vengono soddisfatti, i sintomi esterni di un primo chakra bloccato possono essere:

  • Letargia
  • Sensazione di essere “bloccati”
  • Impossibilità ad eseguire azioni
  • Difficoltà a manifestare intenzioni
  • Depressione o disturbi d’ansia
  • Disconnessione e alienazione dagli altri

Qui il link a un articolo in cui troverete un esercizio di radicamento yoga, molto utile quando ci si sente mancare la terra sotto ai piedi.

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